ADHD: consigli per i genitori

Che cos’è l’ADHD?

L’ADHD o Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività, è una problematica che fa parte dei disturbi del Neurosviluppo.

Nel bambino, l’ADHD comporta inizialmente un insieme di difficoltà dette “primarie” quali distraibilità, impulsività e irrequietezza motoria.

Con il passare del tempo, a queste prime manifestazioni si accompagnano problematiche sul piano relazionale, di adattamento ai contesti scolastici ed extra scolastici, in particolare con difficoltà a soddisfare i propri bisogni, a partecipare alla vita sociale, sviluppare abilità pratiche e ad esprimere le proprie emozioni.

Questo disturbo si manifesta con una serie di comportamenti problematici ricorrenti che possono essere riassunti in 3 aree sintomatologiche:

  1. Disattenzione: difficoltà nel sostenere l’attenzione nei compiti o nell’attività di gioco e nel sostenere lo sguardo quando si parla direttamente;

  2. Iperattività: difficoltà ad impegnarsi in attività tranquille e tendenza a muoversi in continuazione in modo non finalizzato;

  3. Impulsività: si manifesta ad esempio nel rispondere prima che venga completata la domanda o nella difficoltà a rispettare il proprio turno.

Quando chiedere una valutazione?

Ci sono dei comportamenti che possono rappresentare un campanello d’allarme per i genitori, utili a valutare l’opportunità di richiedere una consulenza per la valutazione del bambino:

  • insufficiente rispetto delle regole

  • accentuazione dell’irrequietezza

  • comportamento caotico e disorganizzato

  • maggiore evidenza della disattenzione e dell’impulsività

  • scarsa motivazione allo studio (rifiuto dei compiti)

  • impegno assente o discontinuo

  • ridotta tolleranza a situazioni frustranti

Generalmente la prima diagnosi viene fatta dai 6 ai 12 anni.

Interventi terapeutici: “Approccio Multimodale”

La pianificazione di un progetto riabilitativo per un bambino con ADHD deve tenere in considerazione molteplici aspetti che rappresentano la complessità di questa patologia. In questo senso l’approccio più completo riconosciuto dalla letteratura esistente è l’approccio multimodale che comprende interventi medici, psicologici ed educativi, con il coinvolgimento di genitori e scuola.

Se la riabilitazione viene effettuata prima degli 8 anni, l’intervento è mirato ad un lavoro neuropsicologico sulle sue difficoltà. Dopo gli 8 anni si svolge invece un lavoro metacognitivo, riducendo ad esempio i comportamenti negativi e incrementando quelli positivi oppure pianificando strategie di contenimento.

I genitori e gli insegnanti sono invece seguiti da uno psicologo esperto del disturbo, rispettivamente tramite incontri di Parent Training e di Teacher Training.

Consigli per genitori

Nella maggior parte dei casi i genitori con bambini che soffrono di ADHD si trovano ad affrontare numerose difficoltà nella gestione dei propri figli.

I momenti di sconforto sono sempre in agguato e l’impegno è talmente intenso che non mancano momenti di stanchezza fisica e mentale. Inoltre il forte legame affettivo può innescare una serie di emozioni contrastanti, provocando così sensi di colpa, sentimenti di rabbia, impotenza e intolleranza. È importante perciò che i genitori vengano seguiti in un percorso di sostegno psicologico incentrato sia sulla gestione dei momenti più critici, sia nell’apprendimento di tecniche per la gestione dei loro figli.

Di seguito vi rimando una serie di consigli generali che possono esservi di aiuto per affrontare questo disturbo:

  • Cercate informazioni su fonti attendibili. Conoscere il problema in modo più approfondito vi aiuterà ad affrontarlo meglio.

  • Cercate di rimanere calmi evitando di reagire con aggressività e con punizioni al comportamento irrequieto di vostro figlio.

  • Create un ambiente adatto ai suoi bisogni organizzando situazioni ben strutturate nell’arco della giornata.

  • Ponete dei limiti e date delle regole di comportamento semplici e chiare.

  • Date un compito per volta, cercate di non fornire mai troppe informazioni o indicazioni contemporaneamente.

  • Incoraggiatelo sempre quando ha delle difficoltà; rinforzate il bambino lodando ogni successo che ottiene, anche se minimo.