Alzheimer Parte II:
consigli pratici per familiari ed operatori

La malattia di Alzheimer colpisce il cervello e danneggia in un primo tempo le funzioni cognitive: memoria, capacità di orientarsi, ragionare, il linguaggio e successivamente la capacità di relazionarsi e di muoversi.
Una situazione quotidiana frequente è quella di non ricordare ciò che accade in un breve spazio di tempo. La persona affetta da Alzheimer potrà ripetere le sue domande o richieste perché non ricorda di averle fatte.
Altra condizione tipica è il disorientamento, il soggetto non è più in grado di fornire le coordinate temporali/ spaziali nelle quali si trova. In questo senso per aiutare la persona è importante ricordare al soggetto alcune informazioni semplici sull’orientamento temporale: la data, il giorno, il mese, l’anno e la stagione. Altrettanto vale per le informazioni sull’ambiente in cui si trova: dove si trova in quel momento, la città o il paese.

Come comunicare con la persona affetta da Alzheimer?

  • Usare parole brevi, frasi semplici e non troppo lunghe

  • Fare solo una domanda per volta (se ripetiamo la domanda cerchiamo di ripeterla con le stesse parole)

  • Chiedere alla persona di svolgere un solo compito per volta

  • Parlare lentamente e dare tempo al soggetto di rispondere

  • Cercare di parlare difronte al soggetto

Molto importante è la comunicazione verbale

  • Rimanere calmi, sereni e disponibili

  • Utilizzare senza eccedere altri segnali oltre le parole (mostrare un’azione o descriverla con le proprie mani)

  • Sorridere, esprimere affetto in qualche modo

  • Tenere lo sguardo su di lui

Approcci psicologici utilizzati nel trattamento delle demenze

In psicologia gli interventi maggiormente utilizzati nel trattamento della malattia sono i seguenti :

  •  Terapia occupazionale: finalizzata al recupero delle competenze cognitive, funzionali e sociali, attraverso l’inserimento della persona in attività ludiche, ricreative e artistiche

  • Musicoterapia: è una modalità di approccio alla persona che utilizza la musica o il suono come strumento di comunicazione non verbale per intervenire a livello educativo, riabilitativo o terapeutico

  • Cineforum: finalizzato alla riattivazione della memoria personale attraverso l’ascolto e la visione di film a favorire la socializzazione tra gli utenti

  • Rot (reality orientation therapy): che utilizza una serie di stimoli multimodali (visivi, verbali ecc..) con l’obiettivo di aumentare l’orientamento spaziale, temporale e personale della persona affetta da demenza

Chiudo la seconda parte dell’articolo condividendo con voi questo booktrailer “Oltre il velo della realtà”. Il libro tratta la storia vera di un uomo con una bella famiglia e realizzato nel lavoro, che improvvisamente a quarant’ anni, inizia a comportarsi in modo eccentrico, ad accusare sintomi che vengono scambiati inizialmente per manifestazioni di stress o depressione. Le cure somministrate non funzionano e la malattia progredisce, fino a portarlo ad un declino fisico e mentale che viene diagnosticato dopo molto tempo, come “Morbo di Pick”, malattia degenerativa parente stretta dell’Alzheimer.